Dato che è Pasqua e si parla di resurrezione, rinascita e rinnovamento, ho pensato che fosse il giorno giusto per dedicare un po’ di attenzioni ad una macchina ritrovata tra i rottami due mesi fa. Non avevo potuto lasciarla dov’era: si tratta dello stesso modello del primo computer che ho posseduto da giovanissimo, il primo con cui ho affrontato problemi di compatibilità, il secondo (contando lo sharp pocket PC come primo) su cui ho scritto qualche riga di Basic.
Dato il luogo del ritrovamento non posso escludere che si tratti proprio dello stesso computer che ho posseduto ormai 30 anni fa e la relativa rarità del modello me lo fa ritenere anche probabile. Tra gli MSX i più diffusi in zona erano senza dubbio i Fenner SPC 800, seguiti dai Philips 8220 mentre i Toshiba erano piuttosto rari. Non esistevano circoli online in cui parlare di giochi e conoscere altri proprietari, ma nella mia scuola e nei dintorni la maggioranza delle macchine erano Commodore 64. Poi c’erano Vic 20, Sinclair Specrtum, un Atari 520 ed in seguito arrivarono qualche Commodore 128 gli Amiga. Si videro ben pochi MSX 2.
Venendo alla macchina risorta, l’intervento è stato piuttosto semplice: aperto lo chassis e sostituito il cavo di alimentazione che era stato brutalmente tranciato, il personal computer Toshiba HX-20 , collegato con un cortissimo cavo all’ingresso video del proiettore, è tornato a dare segni di vita mostrando il peculiare splash screen con grattacieli e sembrano perfettamente funzionanti il sistema operativo MSX ed il word processor integrato. Per questo computer sembra che il tempo non sia passato! Peccato non avere qualche cassetta o qualche cartuccia con cui provarlo. Fortunatamente si trovano online gli emulatori in flash dei giochi d’epoca, come questo R type che stava su una cartuccia dalla sconvolgente capacità (per l’epoca) di 512 KByte. Oggi non ci starebbe dentro neanche una foto scattata col cellulare. 🙂